Il Ciclo del Capello
il ciclo del capello I capelli crescono con modalità ciclica caratterizzata da una fase di crescita chiamata anagen, da una fase di regressione, il catagen, e da un periodo di riposo detto telogen. In relazione alla diversa durata delle varie fasi del ciclo, e in condizioni normali, i capelli in anagen costituiscono l’80-90% del totale, quelli in catagen l’1% e quelli in telogen il 10-20%. Nella fase anagen si riconoscono essenzialmente 6 sottofasi. Le prime 5 occupano un periodo abbastanza breve e costituiscono la fase proliferativa, mentre il sesto periodo è quello più lungo ed è caratterizzato dal fatto che si tratta di una fase di differenziazione; la durata dell’anagen è differente nell’uomo e nella donna: è accertato che normalmente nell’uomo è di circa 2 - 4 anni, mentre nella donna è di 3 - 6 anni.
Per quanto riguarda il catagen, questo rappresenta il momento in cui il follicolo comincia ad arrestare la propria attività mitotica, ha una durata di circa 7 - 21 giorni ed è difficile, quindi, trovare capelli in catagen al tricogramma.
Il telogen rappresenta la fase di riposo del follicolo ed ha una durata di circa 3 mesi nel corso dei quali il sacco follicolare, che contiene il bulbo del capello, risale verso l’epidermide; questa scalata, avviene a spese del segmento inferiore del follicolo ed il bulbo assume l’aspetto tipico a clava dovuto alla retrazione di tutte le guaine follicolari. Una volta terminata questa risalita, il bulbo si trova proiettato verso l’esterno e alla prima trazione, nel corso, ad esempio, di uno shampoo o per un colpo di spazzola, lascerà la sede follicolare nella quale sarà probabilmente già ripartito un ciclo anagen per un nuovo capello. Nell’uomo, il ciclo del capello nei vari follicoli del cuoio capelluto è piuttosto asincrono rispetto a quello dei mammiferi che sottostanno a muta periodica. Tuttavia, esistono, nel corso dell’anno, due periodi nei quali una vestigiale periodicità stagionale, presente nell’uomo, provoca una caduta di capelli in telogen. Questo avviene in primavera e, molto più visibilmente, in autunno. Questa ritmicità sembra sottostare a diversi fenomeni ciclici naturali, come la lunghezza della giornata e le variazioni della temperatura nei diversi giorni dell’anno.
di: Daniele Campo Ed. Sitri